Istituita nel Panorama principale1991, su proposta di un gruppo di ambientalisti locali, la Riserva Naturale Regionale Castel Cerreto si estende su una superficie collinare di 143 ettari fra i 300 e i 600 metri di altitudine, nel territorio del comune di Penna Sant’Andrea, in provincia di Teramo.

Dalla parte più alta, dove si trova la frazione “Pilone”, si domina un panorama mozzafiato: tutta la catena montuosa del Gran Sasso e dei Monti della Laga a nord-ovest e la vallata del Vomàno fino al mare Adriatico a sud-est.

Il territorio fu abitato fin da epoca antichissima, come testimoniano i numerosi reperti archeologici rinvenuti nella vicina località Monte Giove, datati fin dal VII secolo a.C., conservati nei musei archeologici di Chieti e Teramo.

La caratteristica principale dell’area protetta è rappresentata dal bosco che occupa circa la metà del territorio e che ospita, nella sua parte più alta, alcuni piccoli stagni, di cui due perenni, collegati da rigagnoli d’acqua dove vivono, oltre alla rana verde e al rospo comune, numerosi individui di tritone crestato e di tritone italico. Quest’ultimo, endemico dell’Appennino centro-meridionale, è presente con una cospicua popolazione che, secondo molti ricercatori, è una delle più consistenti d’Abruzzo.

cervo x e mailIl bosco e i terreni circostanti, alcuni dei quali incolti, offrono l’habitat ideale per numerosi animali, soprattutto uccelli, che sono abbastanza facili da osservare. Nei vecchi e grossi tronchi dei pioppi trovano rifugio il picchio verde e il picchio rosso maggiore; molto abbondanti sono le gazze e le ghiandaie ed è facile osservare il rigogolo; l’upupa è frequente nella zona coltivata fuori dal bosco e, d’inverno, è facile osservare la beccaccia. Rapaci notturni e diurni sono abbondanti: tra questi ultimi, lo sparviero, specie nidificante, è stato scelto come simbolo della riserva. Comuni e nidificanti sono anche la tortora dei boschi e il colombaccio. Tanti altri uccelli, soprattutto passeracei, popolano la riserva, aiutati senza dubbio dalle numerose cassette-nido installate da diversi anni nella zona boschiva.

I piccoli mammiferi, più difficili da osservare viste le abitudini soprattutto not-turne, sono comunque abbondanti nella riserva, come si desume dalle tracce della loro presenza, quali resti di cibo, escrementi e orme. Oltre a specie molto diffuse, come la volpe, il riccio e lo scoiattolo, ne sono state osservate altre più elusive quali la puzzola, la faina e il topo quercino, mentre alcuni ricercatori non escludono presenze occasionali del lupo, in inverno, data la vicinanza con il Parco Gran Sasso-Laga. E’ interessante ricordare che l’ultimo avvistamento di istrice risale al 1976, quando fu trovato un esemplare morto a poca distanza dall’attuale perimetro della riserva.

Importanti dati sulla diffusione di micromammiferi, rettili, anfibi e chirotteri sono stati raccolti con uno studio, appena concluso, condotto dal ricercatore Vincenzo Ferri. Questo studio si affianca a quello sugli alberi e arbusti (pubblicato in un interessante volume, autori Gianfranco Pirone e Giuseppe Torresi per Edizioni Floema), che ha identificato e descritto la morfologia, l’ecologia e l’etnobotanica di 57 specie legnose.

E poi ci sono gli studi sugli uccelli, con l’apposizione e il monitoraggio delle cassette nido e l’inanellamento.

I corsi di educazione ambientale con scuole di diverso ordine consentono ogni anno a tante scolaresche di svolgere, sul campo, interessanti esperienze naturalistiche.19 Area pic nic fonte nocella

Il bosco di Castel Cerreto è stato dotato di una buona rete di sentieri, con vari livelli di difficoltà, muniti di schede botaniche e di pannelli esplicativi. E’ presente anche un sentiero a percorrenza facilitata e alcune aree di sosta attrezzate con tavoli e panche.

Gli uffici direzionali e la sala di educazione ambientale si trovano nel capoluogo dove è iniziato l’allestimento di un museo naturalistico. Nella frazione Pilone è ubicato l’ingresso della Riserva, la foresteria e l’aula didattica dello stagno, una struttura dove è possibile osservare l’ambiente acquatico della riserva, qui ricostruito artificialmente. Sempre in località Pilone è stata realizzata un’area faunistica che ospita caprioli, facilmente avvistabili da due punti di osservazione.

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