Il 27enne Ettore Orsini (conosciuto più con il nome di Vittorio) era sposato da appena sei mesi. Aveva un vecchio autobus e trasportava passeggeri e anche fedeli verso mete religiose. Tra queste non poteva mancare il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata a Isola del Gran Sasso (TE).bus

Quel 18 settembre del 1937 il pullman guidato da Orsini, colmo di fedeli del quartiere Sant’Anna di Chieti, aveva appena imboccato il ponte sul fiume Vomano, tra Villa Vomano e Val Vomano, allora noto come ponte di Sora Pasqua. Dalla parte opposta arrivava un uomo a cavallo; l’animale si imbizzarrì finendo sotto la ruota sinistra del bus. L’autista perse il controllo del mezzo e il pullman dopo aver sfondato il parapetto, come in un film, restò in bilico.

Si salvarono tutte le sessanta persone tra le quali c’erano molti bambini . Peggior sorte toccò al cavallo, morto sul colpo e al cavaliere. Entrambi caddero dal ponte. Il cavaliere, con la spina dorsale spezzata, finì i suoi giorni in ospedale dopo cinque mesi di agonia. La notizia e soprattutto il miracolo ebbe risalto nazionale. La Domenica del Corriere dedicò all’evento la copertina con un disegno realizzato da Beltrame.

I fedeli gridarono al miracolo e per questo Vittorio Orsini, fino al 18 settembre del 1999 (l’anno dopo sarebbe scomparso all’età di 90 anni), ripercorse ogni anno quella strada del miracolo, verso il santuario. Ma la tradizione non si è interrotta, ed è stata ripresa dal figlio Pino, che ripete quel tragitto per ricordare suo padre e il «miracolo di San Gabriele». Ogni 18 settembre un pullman di fedeli, all’alba, partendo dal quartiere Sant’Anna, rione Orsini, continua a passare su quel ponte per raggiungere il luogo del santo di Isola.

Nel 1966, nei pressi del ponte Vomano, in ricordo del miracolo, venne anche innalzata una statua del santo.

statua archivio gilda valeriani
(Fonti: Il Centro, foto: archivio Gilda Valeriani – foto incidente di Gabriele Marramà).